Lo specchio di Iyagbon
Un gioco di specchi tra culture, tra contemporaneo e ancestrale, tra musei europei e rituali africani.
Lo specchio di Iyagbon è uno spettacolo multidisciplinare che s’interroga sui differenti regimi di significato incorporati da oggetti rituali divenuti oggetti d’arte. Fra questi oggetti oggi custoditi nei grandi musei etnografici europei, si trova la maggior parte del patrimonio scultorio Africano, traslocato attraverso lo sfruttamento coloniale.
Molti manufatti, maschere e strumenti che possiamo ammirare nei musei
sono stati inizialmente creati per uso rituale, poi acquistati, trovati o rubati per essere esposti.
E se provassimo a invertire questo schema?
La compagnia Onyrikon, in collaborazione con lo scultore nigeriano Samson Ogiamien, propone uno spettacolo itinerante che avrà luogo in diversi musei etnografici e festival d’arti sceniche. In ognuno di questi luoghi la scultura di Ogiamien: Iyagbon, sarà prima esposta come oggetto d’arte e poi rubata per diventare oggetto rituale. Il pubblico sarà invitato a partecipare alla migrazione della scultura verso un sito esterno dove avrà luogo un rituale artistico, un tentativo di generare una comunità effimera intorno a un oggetto artistico-magico.
La maschera di Iyagbon
Si tratta di un‘emblematica maschera in bronzo creata dallo scultore Samson Ogiamien in collaborazione con la gilda dei fonditori reali di Benin City Igun Eronmwon in Nigeria. Sarà un‘opera allo stesso tempo tradizionale e contemporanea, che rappresenta una nuova generazione di arte africana in viaggio in Europa per riconnettersi con le proprie opere ancestrali nella diaspora. Gli interpreti di Onyrikon interagiranno con la scultura durante lo spettacolo, e per ogni adattamento site-specific di Lo specchio d‘Iyagbon verrà creato un nuovo corpo effimero per la maschera.
Invece di possedere la scultura, per un momento, attraverso il teatro la musica e la danza, lasciarsi possedere da essa.
Imagine
Premiere, Graz 2021
Fotografie di Nikola Milatovic.
Avant-Premiere, Arzo 2021
Fotografie di Alberto Marchesi.
Lavori in corso
Inizio fonderia, Benin City